mercoledì 3 dicembre 2014

Il paziente demente

Con la parola "demente" non intendiamo offendere assolutamente nessuno, chi usa questo aggettivo in modo offensivo è semplicemente ignorante o stupido.
La demenza senile o morbo di Alzheimer, è una malattia degenerativa che colpisce soprattutto persone anziane, e talvolta anche giovani.
I pazienti dementi possono essere anche divertenti, dolci, premurosi, creativi, pieni di vita, aggressivi, irritanti.
Demente innamorato: è una signora che piange quasi tutto il giorno spaventata perché non sa dove si trova, non la calmano nè eventuali medicinali, nè infermieri, nè parole di nessun genere. Una signora che piange terrorizzata tutto il giorno perchè non riconosce il luogo dove si trova, nè le persone, finché non arriva il marito a trovarla e lei improvvisamente si calma. Lui si siede sul letto vicino a lei, le tiene la mano e anche se non dice nulla lei lo riconosce, non piange più, non ha paura di una stanza che non conosce e di persone continuamente nuove. Qualche volta l'amore va oltre la malattia; purtroppo però non sempre i malati affetti da Alzheimer o demenza riconoscono i propri cari.
Demente aggressivo: tu entri in stanza e per qualche motivo il paziente ti odia e ti aggredisce verbalmente e fisicamente. In quei momenti è meglio non avvicinarsi o lasciar provare ad un collega diverso.
Demente divertente: tu entri in stanza e ti chiede duemila volte la stessa cosa. E tu duemila volte gli racconti qualcosa di diverso, lasciando spazio alla creatività per non impazzire rispondendo sempre le  
stesse cose alla stessa domanda. E' anche quello che parla volentieri della propria vita e racconta fatti del passato costantemente; in più è premuroso e dolce con gli infermieri ed i medici, contento di avere compagnia, ogni volta che entri in stanza ti ringrazia anche per la visita.
Demente fuggiasco: lo trovi sempre pronto a scappare o ad escogitare piani di fuga per tornare a casa. Di solito è quello che vive in una precisa epoca del suo passato ed è convinto di dover tornare a casa per cucinare ai figli, dover andare a lavoro, o dover fare qualche attività quotidiana che ha segnato la sua esistenza da giovane. Questo pensiero fisso lo porta a voler ritornare a casa. 
Demente passivo: tu entri in stanza dopo 10 ore e lo trovi ancora lì, nella stessa esatta identica posizione come l'hai lasciato. E' quello che dimentica di mangiare, bere, andare al bagno, dormire e fare qualsiasi altra attività quotidiana. Ma è anche il più docile, tranquillo e facile da curare, perché ti segue e fa tutto quello che gli dici.  

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